Le cave di argilla sono dei siti estrattivi in cui viene prelevata l’argilla per scopi industriali come la produzione di mattoni, piastrelle e ceramica. Tuttavia, negli ultimi anni, alcune di queste cave sono state riconvertite in oasi naturali, dando vita a un’innovativa e sostenibile forma di utilizzo del territorio.
Queste oasi naturali offrono una serie di vantaggi ecologici e paesaggistici, diventando luoghi di grande interesse per gli amanti della natura. All’interno di queste ex cave di argilla è, infatti, possibile trovare una ricca varietà di flora e fauna, che si è sviluppata grazie alla presenza di laghi e bacini d’acqua formati dall’escavazione.
Inoltre queste oasi naturali rappresentano un importante habitat per molte specie di uccelli migratori e insetti, contribuendo così alla conservazione della biodiversità.
La riconversione delle cave di argilla in oasi naturali è oggi un esempio concreto di come sia possibile conciliare lo sviluppo industriale con la tutela dell’ambiente, trasformando un’attività estrattiva in un’opportunità per valorizzare e preservare la ricchezza naturale del territorio.
Questa trasformazione rappresenta anche un’opportunità per sfruttare in modo sostenibile queste risorse, contribuendo alla conservazione dell’ambiente e al benessere delle comunità locali.
Per questi motivi le cave di argilla riconvertite in oasi naturali rappresentano una forma innovativa di riqualificazione del territorio. Queste aree sono dei veri e propri gioielli naturalistici, capaci di offrire numerosi benefici sia all’ambiente che alla comunità circostante. Grazie a questo tipo di iniziative le cave di argilla diventano luoghi di svago e di educazione ambientale, consentendo alle persone di entrare in contatto diretto con la natura e di imparare a valorizzarla e tutelarla.
La riconversione rappresenta un esempio virtuoso di come sia possibile conciliare lo sviluppo industriale con la tutela dell’ambiente, promuovendo la sostenibilità e il benessere delle comunità locali.
Esempi di riconversione di cave di argilla in Italia e all’estero
In Italia esistono numerosi esempi di eccellenza che dimostrano come le cave di argilla possano essere trasformate con successo in meravigliose oasi naturali. Queste trasformazioni sono state realizzate con l’obiettivo di preservare e valorizzare la bellezza del paesaggio, offrendo al contempo un ambiente unico e rigoglioso.
Queste oasi naturali offrono anche opportunità di svago e di educazione ambientale, grazie a sentieri escursionistici, aree picnic e percorsi didattici.
In Italia esempi di questo tipo sono:
Parco Regionale delle Cale di Romagna (Emilia-Romagna). Questa area è situata nella provincia di Forlì-Cesena ed è stata trasformata da ex cave di argilla in un’importante oasi naturalistica. Il parco è caratterizzato da lagune, paludi e foreste umide e offre un habitat prezioso per uccelli migratori e altre specie.
Parco Archeologico di Roselle (Toscana). Questo sito archeologico, che include una cava di argilla, è stato riconvertito in un parco archeologico e naturale. Oltre alle antiche rovine, il parco offre percorsi naturali e ambientali che permettono ai visitatori di esplorare la natura circostante.
Parco Naturale Regionale delle Cava Grandi di Cassibile (Sicilia). Questo parco, noto anche come Riserva Naturale Orientata Cava Grande del Cassibile, è situato nella provincia di Siracusa, in Sicilia. Le “cava grandi” sono una serie di canyon scavati dall’erosione dell’argilla e offrono spazi per il nuoto, le escursioni e la biodiversità.
Le cave di argilla convertite in oasi naturali rappresentano un fenomeno diffuso non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Attraversando i confini nazionali, è possibile scoprire un’ampia varietà di cave di argilla riconvertite, da laghetti circondati da vegetazione rigogliosa a sentieri adatti a passeggiate panoramiche. Alcuni esempi di interesse sono:
Parco di Lafarge Lake, Coquitlam (Canada). Questo parco si trova nelle vicinanze di una cava di argilla dismessa ed è stato trasformato in un’area ricreativa e naturalistica. Il lago è circondato da sentieri, aree picnic e giardini, offrendo agli abitanti della zona uno spazio verde accessibile.
Cava di Troyes, Parco Naturel Régional de la Forêt d’Orient (Francia). Questa cava di argilla riconvertita è situata all’interno di un parco naturale regionale in Francia. L’area è ora un lago artificiale circondato da vegetazione, che attrae visitatori per attività come il birdwatching e le escursioni.
L’approccio sostenibile delle cave di argilla riconvertite
La trasformazione delle cave di argilla in oasi naturali inoltre può anche comportare benefici per la qualità dell’aria e dell’acqua, in quanto questi spazi verdi agiscono come filtri naturali, riducendo l’inquinamento e migliorando l’ecosistema circostante. Infine, questa pratica può anche produrre vantaggi economici a lungo termine, ad esempio attraverso l’attrazione di turismo ecologico e la creazione di posti di lavoro legati alla gestione e manutenzione delle oasi naturali. La conversione delle cave di argilla in oasi naturali presenta sia vantaggi come, appunto, la riqualificazione del territorio, che passa da un’attività estrattiva a una destinazione turistica o a un ambiente naturale protetto. Tuttavia la conversione delle cave in oasi naturali richiede spesso investimenti significativi per la messa in sicurezza del sito e per la creazione di infrastrutture turistiche.
Eco-compatibilità, l’impegno di Terreal Italia per l’ambiente
Le cave dismesse di proprietà di Terreal Italia vengono recuperate: l’impatto ambientale è ridotto grazie a pianificazione e rinverdimento del territorio, nel pieno rispetto delle istanze ecologiche. Un esempio è rappresentato dalla riqualificazione dell’area estrattiva dello stabilimento di Noale, denominata Cave Cavalli e situata nel Comune di Marcon (VE): all’interno dell’oasi si svolge una proficua attività didattica di conoscenza del territorio e di educazione ambientale.
Con questo intervento l’azienda intende rafforzare sempre più la sua attenzione e il suo impegno verso la natura e le risorse ambientali e paesaggistiche.
L’oasi di Cave Cavalli, area naturalistica dichiarata d’interesse comunitario dall’Unione Europea
Il progetto di ricomposizione ambientale e rinaturalizzazione dell’area Cave Cavalli è una delle azioni prioritarie del programma del Comune di Marcon, in accordo con la Provincia di Venezia, il Consorzio di Bonifica Dese Sile e Terreal Italia, proprietaria del terreno e titolare dell’autorizzazione per l’escavazione dell’argilla.
Si intende valorizzare la naturalità del territorio e le specificità legate ai corsi d’acqua, che segnano gran parte dei confini comunali e possono diventare percorsi naturalistici (pedonali e/o ciclabili) e “corridoi verdi” per collegare tra loro vari luoghi di Marcon.
Con una superficie complessiva di 60 ettari, quella di Cave Cavalli è la più estesa fra le aree d’interesse naturalistico presenti sul territorio comunale di Marcon.
La parte più a nord, lungo il fiume Zero, che ha un’estensione di 16 ettari, è oramai quasi totalmente rinaturalizzata e costituisce l’oasi naturalistica gestita dalla Lipu.
Sulla rimanente superficie è stato invece avviato un progetto di ricomposizione che prevede anche la sistemazione idraulica dell’intera zona ed in particolare degli specchi d’acqua, profondi da qualche decina di centimetri a poco più di un metro, che si sono formati a seguito dell’escavazione dell’argilla. Queste vasche, opportunamente risagomate e collegate mediante canalizzazioni al fiume Zero, diventeranno bacini di sedimentazione per la fitodepurazione delle acque, permettendo così di ridurre la quantità di fosforo e azoto che attraverso le acque dello Zero si riversa nella laguna di Venezia.
I bacini serviranno inoltre quale cassa d’espansione per il contenimento di eventuali ondate di piena, consentendo di garantire una maggiore sicurezza idraulica del territorio circostante.
Con esclusione di una piccola zona a canneto, tutte le altre superfici emerse, pur garantendo una forte spontaneità, saranno “organizzate” in modo da creare un’alternanza fra prato falciabile e zone boscate, nelle quali saranno piantate diverse specie di alberi ed arbusti, tutti autoctoni della pianura veneta, per creare aree a querceto e pioppeto-saliceto.
Le aree saranno fruibili attraverso appositi percorsi e con modalità compatibili con le esigenze di tutela della flora e della fauna.
Nell’ambito delle iniziative di valorizzazione ambientale il Comune di Marcon prevede la realizzazione di collegamenti tra i siti naturalistici del territorio marconese, il Bosco di Mestre ed il Parco Regionale del Fiume Sile.