Il manto di copertura di una struttura protegge da agenti esterni, ma fra le sue funzioni ha anche quella inerente l’isolamento termico e le prestazioni che riesce a portare in questo senso.
L’estate rappresenta il momento in cui il tetto è coinvolto al livello più alto nella fase di irraggiamento e, proprio per questo motivo, le sue caratteristiche devono essere di buona qualità, se si vuole creare una barriera al flusso termico che si disperderebbe all’interno dell’edificio.
Le dispersioni che avvengono attraverso la copertura incidono anche fino al 30-40% rispetto alle dispersioni globali di tutto l’edificio.
In particolare quelle attraverso il tetto, nel periodo estivo, devono essere il più ridotte possibile, così da limitare il ricorso ad impianti di climatizzazione.
Una modalità ricorrente, in tema di prestazione termica di un tetto, è quella di metterne a paragone due tipologie e capire in quale caso sia preferibile una o l’altra soluzione.
Questo è il caso del tetto a falde e delle coperture piane. Il comportamento termico estivo, che sono in grado di garantire è materia di ricerca e approfondimento.
Innanzitutto, sono due tetti con una prima sostanziale differenza relativa alla loro pendenza. Nel dettaglio: le coperture piane presentano un piano orizzontale con una minima inclinazione, che permette il deflusso delle acque piovane, mentre quelle a falde hanno una pendenza minima di 10°/18%.
PRESTAZIONI TERMICHE ESTIVE DEL TETTO A FALDE
Il tetto a falde è la tipologia più utilizzata perché deriva dalla nostra tradizione e dà continuità alla bellezza delle nostre coperture italiche.
Questo tipo di tetto ha un comportamento ideale sia per il periodo invernale sia per quello estivo. Nel caso dei mesi più caldi, infatti, il suo strato di ventilazione favorisce la dispersione del vapore acqueo, evitando anche fenomeni di condense interstiziali. In base a dati raccolti durante ricerche sul contributo della ventilazione è risultato che i tetti a falde ventilate contribuiscono all’abbassamento del carico termico.
Le prestazioni durante il periodo estivo del tetto a falde portano a una minima probabilità di surriscaldamento dell’edificio intero e quindi ha una sua preferibilità rispetto ad una copertura piana.
PRESTAZIONI TERMICHE ESTIVE DELLE COPERTURE PIANE
Le coperture piane nascono primariamente da motivazioni architettoniche per diminuire l’impatto estetico della copertura e sono costituite da un solaio complesso isolato e impermeabilizzato che viene successivamente poi definito “copertura piana”.
Le sue prestazioni termiche estive dipendono dalla stratigrafia dei materiali impiegati, che, come per altre tipologie di tetto, evitano la formazione di un’eventuale condensa interstiziale.
Nel caso di coperture piane il rischio deriva dalla formazione di bolle sulla membrana impermeabile dovute all’acqua che si potrebbe accumulare negli strati che a seguito di alte temperature porta alla formazione di vapore e quindi poi di condense.
PRESTAZIONI TERMICHE ESTIVE: TETTO A FALDE O COPERTURA PIANA?
Da ricerche universitarie appare chiaro che la copertura a falde con camera di ventilazione è in grado di garantire temperature inferiori a quelle della tipologia con tetto piano, anche grazie all’effetto isolante della volumetria aggiuntiva (con sottotetto non abitato).
Questo partecipa ovviamente a un beneficio interno in termini di comfort generale della casa. Inoltre, secondo diverse analisi condotte da noti ricercatori universitari, in un sottotetto ventilato la temperatura può essere di alcuni gradi inferiore rispetto ad una copertura piana, tanto da ridurre i costi energetici dell’impianto di climatizzazione
Realizzare un tetto oggi può essere molto complesso, poiché sono da considerare non solo le tradizionali qualità estetiche, ma anche le caratteristiche prestazionali dei materiali. Per rispondere alle esigenze del mercato, SanMarco ha realizzato una gamma completa di Sistemi e Soluzioni.